La candela, per quanto la si reputi un componete semplice e di relativa importanza, svolge un ruolo impegnativo, che in molti casi può fare la differenza. Ricordando inoltre che oltre ad essere un ottimo sistema di verifica dello stato del funzionamento del motore, con l'utilizzo di alcuni modelli speciali, e decisamente costosi, le case oltre a garantire un incremento prestazionale significante, aiutano il motore nel suo rendimento, consumo  ed erogazione regolare.

Tecnica dell'accensione

Il mercato delle candele di accensione in questo periodo e' ricco di proposte tanto che diventa difficile scegliere tra le tante disponibili quelle più adatte al proprio motore.
Ho quindi cercato su internet informazioni sulle problematiche relative all'accensione sui motori profondamente elaborati.

Oltre a scoprire che numerose case producono impianti di accensione particolari capaci di generare sino a 55000 V  specifici per motori sovralimentati dotati di impianti NOS (i famosi Dragster), ho trovato tanta bibliografia che descrive accuratamente il problema dell'accensione nei motori.

E' emersa subito l'importanza di un corretto dimensionamento dell'impianto di accensione nelle varie condizione di impiego.
Nel caso dei motori sovralimentati la situazione può diventare critica poichè la tensione necessaria alla ionizzazione della miscela (che permette lo scoccare della scintilla) deve essere molto alta.
La richiesta di tensione e' direttamente proporzionale al grado di sovralimentazione ed al rapporto di compressione,viceversa e' inversamente proporzionale alla distanza degli elettrodi.

Non solo, la stessa forma e il materiale usato per la loro realizzazione influenza ancora la tensione necessaria.

Le candele con elettrodi nobili come il platino,l'iridio,l'oro,il palladio,richiedono tensioni inferiori rispetto al rame,che e' convenzionalmente usato per la realizzazione delle candele.

Le candele più nobili hanno elettrodi molto più sottili.

La fisica ci insegna che le cariche elettriche si concentrano maggiormente nelle punte.

La combinazione di forma e materiale consente quindi lo scoccare della scintilla con tensioni più basse.

Questo margine consente dunque di poter aumentare la sovralimentazione senza incorrere  nel misfire!

La distanza degli elettrodi e' un parametro molto importante ai fini di una corretta combustione.

Una distanza insufficiente può provocare nelle situazioni più gravi mancate accensioni e preaccensione.

Nei casi meno critici si verifica comunque una più lenta accensione della miscela con conseguente calo di potenza.

Esistono in commercio tante tipologie di candele, si va dalle più diffuse con singolo elettrodo di massa,a quelle con più elettrodi,da quelle con scarica superficiale a quelle semisuperficiale,passando per quelle a scarica anulare.

I perchè di tutte queste varianti vanno ricercati nelle tipologie dei motori e nelle loro esigenze.

Alcuni motori richiedono elettrodi prominenti a causa dell'inefficiente camera di combustione,altri producono vibrazioni tali da richiedere elettrodi incassati o addirittura di tipo anulare.

Altri ancora richiedono candele capaci di far scoccare la scintilla anche in ambienti che si oppongono a questo processo.

Depositi ed analisi delle candele

Candela normale

Colore bianco-grigio, senza depositi.

 

Corona anulare

Candela normale. Colorazione marron dovuta al deposito di particelle d'olio bruciate.

 

Scarica esterna

Scarica esterna dovuta a sporcizia e/o umidità

Depositi

Con depositi causati da danni meccanici al motore .
Rottura dell'isolante

Rottura della ceramica per cause meccaniche (installazione, trasporto, impatto) o shock termico.
Fusione

Causato da detonazione e/o preaccensione
Depositi carboniosi

Causato da carburazione grassa o candela troppo fredda.
 

Tipologia elettrodi

 

Codici candele NGK

 

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