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Introduzione
E’ possibile
realizzare una moto che si comporti in maniera eccellente in ogni
tipo di impiego? Dopo essersi posti questa domanda, a Borgo
Panigale si sono messi d’impegno per trovare la moto “tuttofare”.
E’ così che nasce Ducati Multistrada, una moto realizzata con
tutto il know how e la passione di cui Ducati ha fama.
Per l’equipaggiamento termico si è optato ovviamente per un
muscoloso bicilindrico, dalla cilindrata di 992 centimetri cubi,
raffreddato ad aria e con la famigerata distribuzione desmodromica
a 2 valvole per cilindro.
La novità di questo propulsore è l’adozione del sistema Dual Spark,
che, prevedendo due candele per cilindro, migliora la combustione
e la risposta del motore al comando del gas, oltre ad abbassare le
emissioni inquinanti per rientrare nelle severe norme
antinquinamento.
Ducati dichiara una potenza di 92 cavalli a 8000 giri e una coppia
di 9,4 chilogrammetri a 5000 giri.
Il tutto è inserito nel classico telaio a traliccio in tubi di
acciaio, progettato appositamente per quest’unità, accompagnato
posteriormente da un elegante forcellone monobraccio derivante dai
modelli di punta della casa emiliana. |
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Ciclistica
All’anteriore una forcella Showa completamente regolabile (come
l’ammortizzatore posteriore), dotata di un’ampia escursione, rende
il comportamento su strada davvero sorprendente, pur non
disdegnando affatto i fondi sconnessi o sterrati.
A fermare i suoi 196 kg ci pensano i freni Brembo, con l’ausilio
di tubazioni in treccia d’acciaio, pinze Serie Oro a 4 pistoncini,
dischi da 320 mm all’avantreno e disco da 245 mm al posteriore.
Le ruote sono composte da cerchi Marchesini da 17 pollici dal peso
ridotto, che calzano pneumatici Pirelli Scorpio appositamente
studiati per questa moto, 120/70 all’anteriore e 180/55 al
posteriore. Nonostante la notevole scolpitura, il feeling
trasmesso anche su asfalto levigato è degno di gomme ben più
sportive. Le inclinazioni permesse sono tali da poter esplorare il
limite di luce a terra della moto e il profilo fa sì che la
maneggevolezza sia ottima a qualsiasi velocità.
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Ergonomia e Dotazione
La moto offre una confortevole posizione di guida con un manubrio
largo e una carenatura snella che, in combinazione con il
plexiglass alto e la sella ben imbottita e dalla forma ergonomica,
garantiscono comfort e protezione aerodinamica. La posizione è
ideale sia per la guida rilassata da città o da statale, sia per
un’andatura sportiva, come anche per i viaggi da soli o con
passeggero. Il cruscotto comprende un contagiri
elettronico/analogico di grandi dimensioni e un display LCD che
offre varie funzioni tipiche di un computer di bordo come velocità
media e autonomia. L’impianto elettrico è derivato da quello della
999, con la linea CAN che assicura semplicità e massima
leggerezza. |
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Impressioni di guida
Peccato che non ho la foto di quando sono sceso dalla moto dopo la
prima “sessione” di curve. Penso di aver avuto un sorriso in
faccia da bambino quando apre un regalo. Miracolo: prestazioni
eccellenti, curve con pieghe sincere ma con poca fatica e poco
dolore su polsi e schiena. In sella si percepisce infatti, fin dai
primi metri, la sensazione di controllo totale, merito del
manubrio largo, della posizione di guida azzeccata e della
facilità di gestione della potenza. Per dirlo in una sola parola:
divertente. Se me ne lasciate usare due: arma totale.
Il motore spinge forte fin dai 1500 giri, con una progressione
vigorosa fino a 8000 giri; anche se è possibile allungare fino a
10000 giri, meglio cambiare marcia prima e godersi la muscolosa
coppia del propulsore. Nel misto-veloce si riesce quasi a tenere
il passo delle supersportive, mentre nel misto-lento o nei
tornanti della vostra collina o montagna preferita Multistrada è
una delle moto più performanti che abbia mai guidato, in grado di
tenere andature superiori a qualsiasi moto da corsa.
Questo risultato è figlio della dolcezza dell’erogazione del
bicilindrico Desmo2, nonché della prontezza del motore a qualsiasi
regime, oltre ovviamente all’efficacia del pacchetto
ciclistica-freni.
La fase di inserimento in curva è molto precisa e infonde
sicurezza, con una velocità di discesa in piega sì rapida, ma non
a livello da mettere in crisi i piloti meno smaliziati, aiutati da
una frenata pronta e potente, ma gestibile anche a moto inclinata.
Dopo aver mollato i freni, la stabilità a centro curva ed in fase
di apertura del gas è di un livello ancora superiore, grazie al
perfetto lavoro svolto dal monoammortizzatore Showa regolabile.
Sarà una ripetizione, ma il solito binario che si usa spesso per
descrivere la stabilità di una Ducati c’è anche qui.
La luce a terra è ampia grazie agli scarichi sottosella e le
pedane mediamente alte, ma nelle pieghe più vistose a destra si
rischia di far scintillare la protezione dello scarico, ed
esagerando si rischia di appoggiarsi ad essa facendo chiudere lo
sterzo e rischiando il patatrack, come ho fatto io in una curva da
terza, tra l’altro immortalata tra le foto alla fine, dove sono
però riuscito a salvare capra e cavoli.
Difetti? Difetti no, forse gli unici appunti possibili sono la
frizione un po’ dura (da Ducati) e la forcella tarata un po’
troppo sul mordibo, almeno per un pilota di 90 kg come il
sottoscritto. Niente comunque che crei squilibri o che non si
possa risolvere mettendo mano alle regolazioni delle Showa, o al
massimo acquistando un kit aftermarket di molle più rigide e olio
adeguato con circa 200 €.
A proposito di €, un altro appunto ci sarebbe! Il prezzo di
listino è salato, come spesso in casa Ducati (e chi scrive è un
ducatista). Probabilmente Multistrada vale i soldi che costa, sia
perchè, come già successo in passato con la Monster, è stata lei a
creare una nuova categoria, sia perchè si comporta come una
sportiva, ma con l’agilità di un motard e lo spunto bruciasemafori
di una naked. Ma 12000 € sono comunque una cifra da supersportiva
dura e pura, e che non tutti possono permettersi.
Come già detto la moto accetta volentieri il fuoristrada “soft”, e
senza particolari pretese si può godersi una strada sterrata di
campagna in completo relax.
Il passeggero sta seduto in posizione eretta e discretamente
comoda, trovando solo qualche difficoltà di appiglio nella guida
veloce. Questa “Rossa” è infatti pensata anche per i viaggi, ne
sono testimoni il serbatoio capiente da 20 litri, la lista di
optional comprendente valigie laterali e da serbatoio, e alcune
funzioni della strumentazione come consumo medio e autonomia
residua. In autostrada, complici anche la 5a e la 6a marcia
lunghe, si riescono a vedere oltre 220 km/h.
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Conclusioni
Cos’è quindi
Multistrada? Io la definirei una maxi-supermotard come guida, ma
coi pregi del turismo e senza i suoi difetti. Una nuova concezione
di moto sportiva. Insomma, se siete convinti che per divertirsi
servano 150 cavalli, provandola cambierete probabilmente idea. Non
voglio dire che abbandonerete la vostra supersportiva per una
tuttofare, (io non lo farei, almeno fino a 40 anni), ma certamente
non la guarderete più di storto pensando che sopra ci sia un
tranquillo turista del nord Europa.
Ducati ha quindi sfornato una moto che va oltre all’obiettivo
prefissato, perchè Multistrada non si comporta mediamente bene
dappertutto, si comporta a livello ottimo dappertutto. Non è la
solita via di mezzo, con limiti mediocri in ogni ambito. Qui i
limiti sono davvero elevati in tutti i contesti (città, campagna,
collina, passi di montagna, statali) anche se raggiungibili con
una certa facilità vista la confidenza che affiora presto tra moto
e pilota.
Multistrada è la regina di una categoria che lei stessa ha creato,
ma che le case rivali hanno cercato di imitare.
Mai come in questo caso il Nome si sposa così bene col Mezzo.
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