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Introduzione
Realizzare la
moto sportiva più bella del mondo, è il sogno di ogni progettista,
fare di questa anche la più
veloce esclusiva e potente del mercato, era il mio sogno. Volevo
vedere in ogni dettaglio la perfezione della forma,
nell'esaltazione della materia e della sua efficacia.
Con queste parole dell' Ingegner Massimo Tamburini, disegnatore
di altri grandi miti come la serie Ducati 748/916/996/998, ci descrive
la sua opera più grande. E noi del PRT, tenendo a freno il nostro
funambolismo demente, inevitabile davanti ad un opera del genere
siamo qui per provarla, e farvi assaporare l'equilibrio perfetto
di una moto italiana, che sprizza passione ed esclusività da ogni
suo angolo. |
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Avantreno e Cerchi
All'avantreno campeggia una possente forcella da 50mm marchiata
Marzocchi, con trattamento al Tin, e piedini ricavati dal pieno.
Tali elementi supportano le nuove pinze Nissin Racing ricavate dal
pieno, a 6 pistoncini contrapposti,
realizzate appositamente su ordine MV, dalla ottima potenza, ma
con un discreto mordente iniziale. Ciò nonostante, applicando una
maggiore forza alla mano destra, si possono ottenere staccate di
tutto rispetto, come impone una moto di questo pregio. La forcella,
invece, è un opera d'arte in quanto comunica ogni minima asperità,
copiando ogni minima variazione del suolo, come a trasformare
qualunque strada non proprio perfetta, in asfalto degno di una
pista.
Scendendo ancora con gli occhi, si possono trovare una
coppia di cerchi Marchesini, forgiati in alluminio, leggeri e
resistenti,
che vantano una ridotta inerzia giroscopica, tale da incrementare
sensibilmente la maneggevolezza e l'ingresso in curva della moto. |
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Strumentazione
Sulla piastra di sterzo della Tamburini, arricchita da uno
speciale trattamento, trova posto la famosa targhetta in oro
18 carati, recante il nome del modello, quello del fortunato
proprietario ed il numero di serie limitato a soli 300 esemplari.
La piastra è inoltre provvista di un ammortizzatore di sterzo Ohlins, da
sempre riferimento nel settore, quindi senza bisogno di
presentazioni, utile, ma non indispensabile, visto il
comportamento sempre pulito e sotto controllo del caricatissimo
avantreno, nonostante la potenza in gioco. Il contagiri bianco,
affiancato dal display digitale, comprensivo anche della funzione
cronometro, completa il quadro, chiaro e ben leggibile, con la
mancanza però di un orologio digitale. Il tutto, coperto dal cupolino, dotato di un nuovo plexiglass
realizzato con tecnologia aeronautica, che migliora l'aerodinamica
e diminuisce gli effetti deportanti alle alte velocità, completano
la parte anteriore della moto. |
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Semimanubri e carene
I semimanubri, realizzati in alluminio forgiato, inclinati di
5 gradi rispetto al piano orizzontale, sono dotati di nuove massete smorzanti contro le vibrazioni. L'intera carenatura è
realizzata in fibra di carbonio, come i condotti di aspirazione,
con una stupenda verniciatura a zone. Ogni particolare è stato
curato in modo maniacale come il logo Tamburini, ispirato alla sua
firma in calce.
Forcellone e
pedane
Il particolare disegno a razze sdoppiate dei cerchi Marchesini valorizza ulteriormente il forcellone ad arco, realizzato in lega
di magnesio, con capriata integrata e catena passante, dal peso
complessivo di 4.1 chilogrammi. Anche la piastra inferiore della
forcella e le piastre del telaio sono in magnesio, dove il
peso è di poco superiore al chilogrammo. Le pedane, ricavate dal
pieno e regolabili in più posizioni, sono rifinite con il logo F4
1000. Vicino troviamo il nuovo parafango in carbonio, come la
protezione anticalore sul collettore. |
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Sospensione
Il rigidissimo assetto della Tamburini composto
anche dalla sospensione posteriore, pur confermando la
cinematica tradizionale nel suo schema, è dotata del
rivoluzionario ammortizzatore Sachs Racing, derivato dalla
Formula1, più leggero di 1200 grammi. Eccezionale la possibilità di
regolare la taratura contemporaneamente sulle alte e basse
velocità, in modo preciso e sensibile.
Motore
La chicca di questa esclusivissima moto si cela sotto le nobili
spoglie del carbonio, avvolta dal telaio in cromo molibdeno.
Questa chicca è il motore. Costituito dal rivoluzionario sistema
TTS, che per la prima volta viene impiegato su una moto di serie,
inserisce il concetto di geometria variabile in aspirazione. Il
risultato è un motore sempre prontissimo ad ogni regime di
rotazione, vantando un picco di coppia di 11,5 kgm a 9200 giri. La
casa dichiara 173,7 Cv in configurazione standard. Ma con il kit in
dotazione, comprensivo di eprom e scarichi più liberi, sia
di aspetto che di produzione Arrow come gli originali, si possono
passare agevolmente i 180 Cv. Potenza che unita al peso di 184 kg,
porta la Tamburini ad essere la moto di serie più veloce
attualmente in produzione, con i suoi oltre 307 chilometri orari
rilevati. |
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Conclusioni
La mia conclusione?
Credo di poter affermare di aver guidato la miglior moto mai
provata. Qualcosa di tanto estremo quanto efficace, a partire dal
suo rigidissimo asseto, in grado di garantire una stabilità sul
veloce mai provata prima, roba da 30/40 km l'ora sopra quello che
ci si aspetti! Impegnativa e scomoda, come una vera sportiva deve
essere, con una sella in alcantara sottilissima, in grado di far
precepire, merito anche dell'assetto, ogni minima imperfezione e
granello d'asfalto. Un motore cattivissimo ma a tempo stesso
gestibile e sfruttabile, grazie anche al TTS, con una
progressione e dei bassi mai sentiti su una 4 in linea.
Un sound particolarissimo, rabbioso e sibilante allo stesso tempo,
una cura dei particolari imbarazzante,
fanno di questa moto, un mezzo a due ruote avanti di qualche step
a qualunque altra moto in commercio. A chi mi chiede: -Vale 43000
Euro?
Rispondo: -Se te li puoi permettere, li vale tutti fino all'ultimo
centesimo!
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