|
Introduzione
Capitolo otto.
Mitsubishi a fine del 2004, irrompe nuovamente nel mercato delle
supersportive derivate dai Rally, senza troppi complimenti, con
l’ennesima Lancer Evoluzione, pronta a dimostrare per l’ottava
volta quanto vale. L’Evo VIII è l’ ennesima evoluzione del già
competitivo Evo VII, con l’unica differenza di sembrare
esteticamente meno estrema e più votata all’uso su strada di tutti
i giorni.
|
|
|
|
|
L'Evoluzione
Le modifiche apportate si ritrovano nel nuovo disegno della
calandra anteriore, nel nuovo spoiler, stavolta più aerodinamico,
e in piccoli particolari interni come volante, sedili e qualche comando
diciamo trascurabile. Non
trascurabile invece è il sistema “AWC” (All Wheel Control) che
permette a questa signorina di adattarsi ad ogni tipo di terreno
andando a lavorare sullo slittamento del differenziale centrale, e sulla
ripartizione della potenza sulle ruote con più aderenza, potendo
scegliere tra 3 modalità d'impiego: asfalto, ghiaia e terreni sconnessi,oppure neve.
Altra chicca la possibilità di raffreddare manualmente o
automaticamente l’intercooler, per ottenere qualche cavallino in
più alle basse andature, dove lo scambiatore di calore non può
garantire un lavoro ottimale per il minor scambio termico.
La trazione viene ripartita egregiamente sulle quattro ruote
motrici dal migliorato sistema”AYC” (Active Yaw Control) equipaggiato sull’Evo VII, ora
denominato “Super AYC”, che più nel dettaglio serve per aumentare
o diminuire l’imbardata della vettura senza nulla togliere alla
trazione dei pneumatici anteriori, usando un differenziale a
trasferimento di coppia per creare un differenza di trazione tra la ruota
posteriore destra e sinistra. Grazie alla sostituzione del
differenziale a ingranaggio conico con quello a ingranaggio
planetario, il nuovo sistema è in grado di trasferire il doppio
della coppia rispetto al precedente AYC, riducendo ulteriormente
il sottosterzo.
Il motore quindi, non perde neanche un cavallo a terra a meno di
non volerlo, esibendosi in quale spettacolare traverso di potenza!
|
|
|
|
|
Il Motore e Scocca
Il motore, il cuore di questa regina dei Rally, che già da
svariate versioni sorprende per elasticità e coppia, è una
versione migliorata del solito ECI-Multi 4G63 da 2000cc 16
valvole, twin camme, con turbocompressore twin scroll e grande
intercooler. Un 2 litri turbo da 265 cavalli a 6500 giri con 355
Nm di coppia erogati a 3500 giri. La potenza si sente tutta ed i
cavalli ci sono, la spinta degna di nota è vigorosa già dai 2000
giri e raggiunge l’apice dai 4000 giri fino ai 6500 circa,
dimostrando di non necessitare di tirate fuori giri, ma grande sfruttabilità, anche mantenendo l’ago del contagiri nella zona
intermedia. Come se non bastasse, questa unità è stata resa ancora
più affidabile e performante dall’affinamento dei pistoni in
alluminio, dalle bielle in acciaio forgiato, e dal sistema di
aspirazione con il 20% in meno della resistenza all’aria.
In quanto a prestazioni siamo certi che i dati forniti da mamma
Mitsubishi siano effettivamente quelli dichiarati. Da 0 a 100 in
meno di 6 secondi e una velocità massima dichiarata di 245 km\h,
anche se nel caso foste così fortunati da possederne una, vi
accorgereste che la velocità indicata sul vostro libretto è di 258
km\h. Dati che rendono subito chiara l’indole di questa
straordinaria vettura.
La scocca, più rigida del 33% del modello precedente, migliorata
anche nelle sospensioni, monta cerchi Enkei da 17 pollici,
realizzati con tecnologia spun-rim, e pneumatici 235/45/17 (su
specifica Europea) aiutano a mantenere l’auto, letteralmente
incollata a terra. In questo test però, i cerchi montati sono dei
Toora, con pneumatici Toyo Proxes R888 più performanti. |
|
|
|
|
Uso Urbano e
Sterrato
Abbiamo voluto testare su strada a modo nostro la vettura, ed il
risultato è stato certamente lodevole anche se siamo incorsi in un
paio di problemi, come condizioni atmosferiche non proprio
favorevoli ed un “numero” extra in fase di sterrato. Sterrato dove
la vettura si è dimostrata si divertente da guidare, ma non adatta
visto il bassissimo assetto e la gommatura quasi slick.
La vettura già dal momento in cui viene accesa lascia capire che
guidarla in giro per la città a passo d’uomo non sarà un gioco da
ragazzi causa il poco ma sufficiente sterzo e la poca modulabilità
della frizione, anche se poi, presa la mano diventa tutto alla
portata di chiunque.
Gli innesti del cambio sono eccezionalmente rapidi, secchi e
precisi, e la spaziatura e delle marce è perfetta e non fa
certamente rimpiangere l’assenza della sesta. Anche se in qualche
occasione si incorre in qualche piccolo impuntamento in prima
marcia, resta uno dei migliori cambi mai provati. Il rilascio
frizione non è dei più semplici, siccome è poco modulabile e
tendente a staccare nervosamente ed in alto. Ciò non agevola di
certo le partenze brucia semafori. Sapendo questo mamma Mitsubishi
ha dotato la Lancer di un sistema per la “partenza assistita”. E’
sufficiente premere a fondo la frizione e dare gas. Una centralina
fermerà il numero di giri a 5000 con un limitatore, e sarà quindi
sufficiente rilasciare tempestivamente la frizione per esibirsi in
una partenza da cardiopalma. |
|
|
|
|
Impressioni di Guida
Su strada, lasciata la città, la vettura risulta stabile, precisa
e sincera. I cambi repentini di direzione sembrano il suo pane
quotidiano e ogni volta che si affronta una curva, sembra che la
Evo voglia divorarsela e sputarla fuori dallo scarico. Nella fase
di ingresso delle curve più strette si trova una tendenza ad un
accenno di sottosterzo non troppo marcato solo se ci si spara
dentro più veloce del dovuto, situazione quasi normale dopo poche
curve, visti i livelli incredibilmente elevati di precisione,
tenuta e la velocità a cui si abitua. Accenno che si annulla
totalmente nella fase di uscita di curva, dove l’anteriore morde
l’asfalto per tirarvi fuori, e il posteriore spinge provocando un
leggero e divertente sovrasterzo, premendo a fondo sull’acceleratore.
In fase di appoggio la tenuta sembra non finire mai. Sul misto e
sulle strade ricche di curve vi sembrerà che nessun veicolo a
quattro ruote possa tenervi testa. E probabilmente è così. Da
segnalare la sua sincerità, tale da portare alla certezza di
essere già dei piloti, cosa che ha ingannato, nella fase di
sterrato, anche il nostro Mr. Q, pilota vero.
La spinta notevole, accompagnata da un sound impagabile, incolla
agli avvolgenti e confortevolissimi sedili Recaro, permettendoti
di snocciolare le 5 marce in grande rapidità, facilitando il
ritiro apparentemente inaspettato della patente.
Merito anche del motore che lavora in maniera ottimale già dai
regimi bassissimi, garantendo sempre una ripresa e un allungo
degni di una vettura di più alte prestazioni e cubatura.
Al semaforo l’impressione di un osservatore dall’interno di
un'altra auto sportiva, magari di maggior cilindrata e più
blasonata, sarà quella di sorpresa ed a volte di sfida. Tenteranno
di darvi del filo da torcere, certamente con scarsi risultati…
Per quel che riguarda l’abitabilità, ll confort interno è buono
anche per i passeggeri, cinque i posti, quattro in realtà quelli
comodi, ed un bagagliaio con una capienza da berlina di famiglia.
La plancia, semplice e poco accessoriata come una qualunque
supresportiva, trova comunque tutto il necessario al posto giusto. |
|
|
|
|
Conclusioni
La Evo VIII è un
auto dedicata a tutti coloro che vogliono fare di un auto non un
mezzo per spostarsi da un punto A ad un punto B, ma una vettura
coinvolgente che invece di portare a fare la strada più breve,
porti ad allungarla. Portafoglio permettendo….già perché solo di
questo non abbiamo parlato finora, i consumi.
Nota dolente per questa fuoriserie di tutti i giorni che pur
essendo solo un 2000, riesce ad oltrepassare la soglia dei 30
litri per 100 chilometri,nel caso aveste il piede destro davvero
pesante.
In raffronto alle prestazioni però, all’esclusività, alle
emozioni, e alla versatilità, noi del PRT vi diremo una sola cosa.
Nessun problema PRT! |
|
|
|